venerdì 12 settembre 2014

Ingegneri a caccia di fondi europei: il carniere è vuoto!


Secondo una recente “Analisi del sistema ordinistico nella prospettiva internazionale: ipotesi di lavoro e confronti”, elaborata dal Centro Studi del CNI (Consiglio nazionale degli ingegneri) e presentata al Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri, in programma a Caserta dal 10 al 12 settembre 2014, è molto forte l'interesse degli ingegneri per le opportunità europee (71,2% degli intervistati), ma solo una minoranza riesce ad essere coinvolta (28,8%). 
Questo risultato potrebbe essere tranquillamente esteso alle altre categorie di liberi professionisti e al sistema Italia (enti, imprese, centri di ricerca,...) nel suo complesso.   

E le cause sono arcinote...Parafrasando, potremmo dire che ci mancano fiuto, capacità di orientamento e una buona mira. Ma anche spirito di sacrificio e voglia di camminare insieme, fianco a fianco...

Secondo la menzionata indagine "a frenare la partecipazione dei professionisti alla programmazione e ai bandi UE è soprattutto un deficit informativo (54,7%) che chiama direttamente in causa l’incapacità delle Regioni di coinvolgere il sistema ordinistico nelle attività di programmazione, progettazione e attuazione degli interventi. Solo il 10% degli Ordini provinciali è stato o è coinvolto nei processi di programmazione dei fondi europei nell’ambito dell’ultima tornata di finanziamenti per il periodo 2014-2020."

Ritengo che il deficit informativo non sia imputabile solo alle regioni. Vi è la necessità anche da parte delle libere professioni di rafforzare la propria dimensione imprenditoriale, anche in un'ottica europea. Ma siamo, come al solito, in ritardo. 

Eppure Bruxelles ha recentemente lanciato un Piano d’azione per le libere professioni, che apre interessanti prospettive per i liberi professionisti. 
Infatti architetti, ingegneri, commercialisti, avvocati, giornalisti, medici e in generale tutti i professionisti delle aree economico-giuridiche, tecniche e sanitarie, potranno da subito accedere alle risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale disponibili a livello nazionale o regionale, e a quelle gestite direttamente da Bruxelles nei programmi COSME, HORIZON 2020, EaSI e che riguardano temi quali innovazione, competitività, ricerca e occupazione.

Non resta che rimboccarsi le maniche e rimuovere ostacoli e barriere

Noi ci stiamo provando con una serie di seminari su scala nazionale, come quello che terremo a Pisa il 19 settembre 2014, presso l'auditorium Gagliardi e che riconosce 4 crediti formativi da parte dagli Ordini professionali dei Commercialisti, dei Consulenti del lavoro e degli Avvocati. 

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