sabato 25 marzo 2017

Fuori tema



Capita spesso di partecipare a incontri e convegni dove si susseguono gli interventi di relatori che ti propinano di tutto tranne ciò per cui ti sei deciso ad andarci. E mentre dalla platea salgono i mugugni e l'aria si carica di insoddisfazione, quelli continuano imperterriti, arroganti e sicuri dietro il loro eloquio forbito e inutile. 

 L'andare fuori tema, che ai tempi della scuola era tra gli errori più gravi che si potessero commettere, oggi sembra essere il tratto distintivo dei leader, il segreto per imporsi sulla scena.  Attenzione, non parlo dell'esercizio del pensiero divergente, che è la capacità di mettere in luce in modo creativo un aspetto della questione magari trascurato aprendo così la strada a soluzioni inattese. Mi riferisco invece al sistematico spostamento dell'attenzione ad "altro", evitando che si approfondiscano le questioni poste,  per incapacità o per interesse.

Allora mi torna utile il pensiero di Sant'Agostino: "Vuoi essere un grande? Comincia con l'essere piccolo. Vuoi erigere un edificio che arrivi fino al cielo? Costruisci prima le fondamenta dell'umiltà."

Ecco, quel che manca a molti è un quotidiano esercizio di modestia. Quella capacità di sentirsi comunque inadeguati, a prescindere dal ruolo e dalle competenze. Infatti è proprio il senso di inadeguatezza che, a mio modesto parere, può contribuire a generare la voglia di approfondire, aiutando a non dare tutto per scontato e ad ascoltare meglio e di più .

Eviteremmo così anche di invadere i campi altrui, come accade in questi delirii di onniscienza. Ne guadagnerebbe la nostra vita e quella degli altri.

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