Nel recente forum del progetto europeo Tramontana si è discusso di cultura immateriale* delle montagne d'Europa e degli aspetti che riguardano la ricerca, l'archiviazione e la diffusione.
Credo fortemente che una delle questioni centrali per la salvaguardia e la trasmissione di questo patrimonio di pratiche, espressioni, saperi, sia rappresentato dal rendere tutti noi consapevoli del fatto che esso possa essere anche una importante risorsa per lo sviluppo economico e sociale, oltre che culturale, dei territori marginali.
Alessandro Baricco, nel suo interessante saggio "Hegel e le mucche del Wisconsin", mette a confronto il filosofo, secondo il quale "compito della musica è elevare l'anima", con l'esperienza condotta nel Wisconsin, dove sinfonie e sonate classiche sono state "somministrate" alle mucche che così hanno prodotto più latte. Due visioni agli antipodi! Ma possiamo trarne qualche indicazione. E' indubbio come, a fianco del valore culturale e identitario del patrimonio intangibile, occorra trovare una via allo sviluppo di una dimensione economica/produttiva, chiaramente senza "mercificare" o banalizzare i materiali.
1) Il recupero della memoria su antiche pratiche di lavoro e sui saperi delle vecchie generazioni può servire ad innescare nuove iniziative imprenditoriali. Penso al caso de "La tela di Penelope". Una storia che ho incrociato nel parco dei Nebrodi in Sicilia. Un'insegnante precaria lancia un appello durante la messa domenicale per individuare persone esperte nella tessitura a telaio, tradizione del paese di San Marco d'Alunzio. Si presentano due signore ottantenni disposte ad insegnare la tecnica della tessitura alle persone interessate. Grazie a questa intrapresa, partono la bottega-laboratorio, il B&B e oggi lo show room a Milano. Oppure, ricordo il caso dei ragazzi del Parco dei Sibillini nelle Marche che, parlando con gli anziani, apprendono di un'antica tecnica per la produzione del formaggio, basata su una pianta che cresce nei territori montani dell'area di Camerino. Oggi, grazie alla collaborazione con l'Università locale, producono nel loro caseificio un formaggio in cui il caglio è sostituito dai succhi di quella particolare pianta...
Ma i materiali raccolti possono essere anche la base per sviluppare proposte di turismo culturale, produzioni musicali e teatrali, pubblicazioni scientifiche e multimediali, ecc.
Ma i materiali raccolti possono essere anche la base per sviluppare proposte di turismo culturale, produzioni musicali e teatrali, pubblicazioni scientifiche e multimediali, ecc.
2) Dobbiamo creare e coltivare una cultura del limite. Le conoscenze e le competenze di singoli ed organizzazioni sono limitate, pertanto è necessario costruire una rete di saperi ed intelligenze.
Occorre anche sviluppare la curiosità (questo vale per esperti e professionisti, ma soprattutto per le nuove generazioni). Vi è un disperato bisogno, secondo me, di architetti che si interessino di musica, di musicisti appassionati di economia, di poeti attenti alla tecnologia,...
Altri limiti sono individuabili nell'orografia dei territori montani e nelle difficoltà di comunicazione che ne conseguono, ma essi possono e devono essere di stimolo alla produzione di nuove idee.
Occorre anche sviluppare la curiosità (questo vale per esperti e professionisti, ma soprattutto per le nuove generazioni). Vi è un disperato bisogno, secondo me, di architetti che si interessino di musica, di musicisti appassionati di economia, di poeti attenti alla tecnologia,...
Altri limiti sono individuabili nell'orografia dei territori montani e nelle difficoltà di comunicazione che ne conseguono, ma essi possono e devono essere di stimolo alla produzione di nuove idee.
3) Infine, vi è la necessità di costruire una strategia che non può non partire dall'individuazione e dallo sviluppo di poli di crescita, basati sulle culture immateriali dei/nei diversi territori (l'archivio, il museo, la raccolta,...), intorno ai quali far ruotare iniziative ed azioni. Da questo punto di vista, ritengo fondamentale l'introduzione di agenti di sviluppo locale, figure specializzate con il compito di stimolare, agevolare ed assecondare la progettualità dei soggetti pubblici e privati, profit e non, assicurando una coerenza tra le loro intraprese e l'azione innescata dal progetto Tramontana.
4) Altro elemento di tutela e valorizzazione potrebbe essere rappresentato dall'avvio del processo per il riconoscimento da parte del Consiglio d'Europa di un Itinerario Culturale Europeo, basato sulle culture immateriali (ne esiste già uno sui riti e le feste d'Europa), capace di garantire sostenibilità di lungo periodo alle attività dei partner portoghesi, francesi ed italiani della rete Tramontana.
4) Altro elemento di tutela e valorizzazione potrebbe essere rappresentato dall'avvio del processo per il riconoscimento da parte del Consiglio d'Europa di un Itinerario Culturale Europeo, basato sulle culture immateriali (ne esiste già uno sui riti e le feste d'Europa), capace di garantire sostenibilità di lungo periodo alle attività dei partner portoghesi, francesi ed italiani della rete Tramontana.
*Per “patrimonio culturale immateriale” s’intendono le pratiche, rappresentazioni, espressioni, sapere e capacità, come pure gli strumenti, artefatti, oggetti, e spazi culturali associati, che le comunità, i gruppi e, in alcuni casi anche i singoli individui, riconoscono come parte integrante del loro patrimonio culturale. Ciò che rileva, in particolare, non è la singola manifestazione culturale in sé, ma il sapere e la conoscenza che vengono trasmessi di generazione in generazione e ricreati dalle comunità ed i gruppi in risposta al loro ambiente, all’interazione con la natura e alla loro storia. Il patrimonio immateriale garantisce un senso di identità e continuità ed incoraggia il rispetto per la diversità culturale, la creatività umana, lo sviluppo sostenibile, oltre ché il rispetto reciproco tra le comunità stesse ed i soggetti coinvolti.
Il Patrimonio Immateriale, come indicato all’art. 2 della relativa Convenzione Unesco del 2003, è individuabile in 5 settori:
- tradizioni ed espressioni orali, incluso il linguaggio in quanto veicolo del patrimonio culturale immateriale;
- arti dello spettacolo;
- consuetudini sociali, riti ed eventi festivi;
- saperi e pratiche sulla natura e l’universo;
- artigianato tradizionale.
Nessun commento:
Posta un commento