giovedì 15 marzo 2012

Il turismo come occasione di rinascita del territorio: una sintesi

Dal convegno organizzato il 14 marzo 2012 all'università di Teramo sono venute fuori alcune cose interessanti. Ne butto giù alcune:

  1. nel ragionare di riqualificazione, rifunzionalizzazione, ecc...dei borghi dell'entroterra non si può prescindere dall'elemento umano, dalla (ri)costruzione della memoria storica e dell'identità delle comunità locali;
  2. è importante rimuovere alcuni gap culturali: il "brutto" considerato "bello", il "vecchio" che passa per "antico"; il "falso" spacciato per "vero"; ergo: occorre informare e produrre conoscenza;
  3. gli attuali strumenti (normativi, di pianificazione e programmazione) non permettono di affrontare la complessità della questione. Anche la governance deve essere ripensata;
  4. non tutti i borghi possono avere un futuro turistico, ma si possono prestare a nuove funzioni (cohousing, coworking,...);
  5. affermazioni del tipo "abbiamo costruito ostelli, percorsi....e non è successo nulla!" rendono chiaro che nella progettazione occorre focalizzarsi sulle motivazioni (che rendono plausibile una certa  scelta) e sugli impatti, piuttosto che sulle realizzazioni in sé (i risultati);
  6. per fare turismo e rendere sostenibili gli investimenti occorre prestare maggiore attenzione alla domanda; spesso invece si è concentrati sull'offerta. Ciò significa essere capaci di ideare e commercializzare prodotti turistici in grado di attrarre  i diversi segmenti di domanda (vacanza attiva, enogastronomia, turismo culturale,...);
  7. non è possibile prescindere da una seria e motivata cooperazione tra attori pubblici e privati;
  8. un contributo importante può arrivare  dall'economia civile, dal social business, dall'innovazione sociale e dalle industrie creative.

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